Si dice che, a volte, le cose accadono per volere del destino.
Che sia stato un segno del fato o pura casualità, quel libro di Georg Büchner, “Woyzeck”, trovato una mattina sulla panchina della fermata del bus di Josephsplatz a München, sembrava che fosse stato lasciato lì apposta per lei.
Per Azzurra Meucci, traduttrice di Prato mamma di tre bambini ed appassionata di teatro, il ritrovamento di quel libro è stata la fatale conferma che proprio quell’opera dello scrittore tedesco – già scelta per dar vita al laboratorio teatrale – doveva essere il testo su cui lavorare nel corso della nuova attività sponsorizzata da Spazio Italia Ingolstadt.
Insieme ad Azzurra, in una sala della Bürgerhaus Neuburger Kasten della città sulle rive del Danubio, dirige il workshop la romana Daria Mariotti, insegnante di italiano con 15 anni di esperienza nel mondo del teatro.
L’attività, iniziata a gennaio di quest’anno, non è una scuola bensì – appunto – un laboratorio di teatro: la sua caratteristica è quella di essere un luogo di incontro, di creazione e di lavoro. Daria e Azzurra coinvolgono i partecipanti durante lo sviluppo del copione, allo scopo di dar vita ad una rappresentazione teatrale in cui tutti gli attori apportino il proprio personale contributo alla messa in scena, dandole forma in maniera corale ed utilizzando non soltanto le parole, ma anche suggestioni di ogni tipo, come la musica o la poesia.
Lo scopo del workshop – che ammette un numero massimo di 10 partecipanti – è la rappresentazione dell’opera “Woyzeck”, un dramma scritto da Büchner tra il 1836 ed il 1837 ma rimasto incompiuto a causa della morte dell’autore.
Proprio la frammentarietà dell’opera dello scrittore e drammaturgo tedesco, che rende il testo aperto a diverse interpretazioni, è stata la caratteristica ricercata da Daria e da Azzurra al momento di scegliere il copione su cui lavorare nel laboratorio di teatro.
Il workshop è aperto a tutti ed a tutte le nazionalità. Non è importante parlare l’italiano: il sogno che condividono Daria e Azzurra è quello di portare in scena uno spettacolo che parli molte lingue, perché non sempre sono necessarie le parole per poter comunicare.
L’attività è gratuita. Il gruppo di aspiranti attori contribuisce soltanto con un apporto per la messa in scena dell’opera teatrale e per l’acquisto del materiale necessario.